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Decreto Crescita 2019, assunzioni nei Comuni e nelle Regioni: le novità

lentepubblica.it • 1 Luglio 2019

decreto-crescita-2019-assunzioni-comuniDecreto Crescita 2019, assunzioni nei Comuni e nelle Regioni. La legge di conversione del decreto crescita (D.L. n. 34/2019) ha confermato le nuove modalità di computo delle capacità assunzionali.


Decreto Crescita 2019, assunzioni Comuni e Regioni. A stabilire le nuove regole è l’art. 33 della nuova legge di conversione, approvata, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, dal Senato nei giorni scorsi.

Le regole per i Comuni

I Comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione.

Questo sino ad una spesa complessiva per tutto il personale dipendente, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, non superiore al valore soglia definito come percentuale, differenziata per fascia demografica, delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto dell’anno precedente a quello in cui viene prevista l’assunzione, considerate al netto del fondo crediti dubbia esigibilità stanziato in bilancio di previsione.

Con decreto del Ministro della pubblica amministrazione si individueranno le fasce demografiche, i relativi valori soglia prossimi al valore medio per fascia demografica e le relative percentuali massime annuali di incremento del personale in servizio per i comuni che si collocano al di sotto del predetto valore soglia.

Aggiornamento dei parametri e decorrenza

I predetti parametri possono essere aggiornati con le modalità di cui al secondo periodo ogni cinque anni. I comuni in cui il rapporto fra la spesa di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, e le predette entrate correnti dei primi tre titoli del rendiconto risulta superiore al valore soglia di cui al primo periodo adottano un percorso di graduale riduzione annuale del suddetto rapporto fino al conseguimento nell’anno 2025 del predetto valore soglia anche applicando un turn over inferiore al 100 per cento.

A decorrere dal 2025 i comuni che registrano un rapporto superiore al valore soglia applicano un turn over pari al 30 per cento fino al conseguimento del predetto valore soglia. Il limite al trattamento accessorio del personale di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 27 maggio 2017, n. 75 è adeguato, in aumento o in diminuzione, per garantire l’invarianza del valore medio pro-capite, riferito all’anno 2018, del fondo per la contrattazione integrativa nonchè delle risorse per remunerare gli incarichi di posizione organizzativa, prendendo a riferimento come base di calcolo il personale in servizio al 31 dicembre 2018.

Le regole per le Regioni

Le regioni a statuto ordinario possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione, sino ad una spesa complessiva per tutto il personale dipendente, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, non superiore al valore soglia definito come percentuale, anche differenziata per fascia demografica, delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto dell’anno precedente a quello in cui viene prevista l’assunzione, considerate al netto di quelle la cui destinazione è vincolata, ivi incluse, per le finalità di cui al presente comma, quelle relative al servizio sanitario nazionale ed al netto del fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato in bilancio di previsione.

Come per i Comuni si individueranno tramite decreto le fasce demografiche, i relativi valori soglia prossimi al valore medio per fascia demografica e le relative percentuali massime annuali di incremento del personale in servizio per le regioni che si collocano al di sotto del predetto valore soglia.

Aggiornamento dei parametri e decorrenza

I predetti parametri possono essere aggiornati con le modalità di cui al secondo periodo ogni cinque anni. Le regioni in cui il rapporto fra la spesa di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, e le predette entrate correnti dei primi tre titoli del rendiconto risulta superiore al valore soglia di cui al primo periodo, adottano un percorso di graduale riduzione annuale del suddetto rapporto fino al conseguimento nell’anno 2025 del predetto valore soglia anche applicando un turn over inferiore al 100 per cento.

A decorrere dal 2025 le regioni che registrano un rapporto superiore al valore soglia applicano un turn over pari al 30 per cento fino al conseguimento del predetto valore soglia. Il limite al trattamento accessorio del personale di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 27 maggio 2017, n. 75 è adeguato, in aumento o in diminuzione, per garantire l’invarianza del valore medio pro-capite, riferito all’anno 2018, del fondo per la contrattazione integrativa nonchè delle risorse per remunerare gli incarichi di posizione organizzativa, prendendo a riferimento come base di calcolo il personale in servizio al 31 dicembre 2018.

Fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
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20 Maggio 2020 9:23

[…] bozza di testo vuole delineare meglio i paletti imposti dal Decreto Crescita. Ricordiamo, infatti, che il D.L. n. 34/2019, all’articolo 33, ha introdotto una modifica […]

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2 Ottobre 2020 8:00

[…] particolare l’art. 33, comma 2, del Decreto Crescita ha previsto […]

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28 Gennaio 2022 9:00

[…] inferiore a 1.000 abitanti, stanziate dall’articolo 30, comma 14-bis, del dl 34/2019 (dl “Crescita”), come modificato dall’articolo 51, comma 1, lettera a), del dl 104/2020 (dl […]

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20 Febbraio 2024 11:43

[…] indicazioni sulle novità. La bozza di testo vuole delineare meglio i paletti imposti dal Decreto Crescita. Ricordiamo, infatti, che il D.L. n. 34/2019, all’articolo 33, ha introdotto una modifica […]